Commiato di Cristo dalla madre (Correggio)
Il Commiato di Cristo dalla madre è un dipinto a olio su tela (86,7x76,5 cm) di Correggio, databile al 1513 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
http://it.wikipedia.org/wiki/Commiato_di_Cristo_dalla_madre_(Correggio)
Apparizione di Cristo alla Madonna (Lippi)
L'Apparizione di Cristo alla Madonna è un dipinto a olio su tavola (156,1x146,7 cm) di Filippino Lippi, databile al 1493 circa e conservato nell'Alte Pinakothek di Monaco.
http://it.wikipedia.org/wiki/Apparizione_di_Cristo_alla_Madonna
Madonna (Munch)
Madonna è una famosa opera dell'espressionista norvegese Edvard Munch, il quale ne dipinse cinque versioni tra il 1894 e 1895, in olio su tela. Una di queste ha dimensioni di 91x70.5 cm.
Le Marie al Sepolcro e La Discesa al limbo (Duccio di Buoninsegna)
Le Marie al Sepolcro e La Discesa al limbo, 1308-11, 102 x 53,5 cm., Museo dell'Opera del duomo, Siena
Cristo benedicente (Raffaello)
Il Cristo benedicente è un dipinto a olio su tavola (31,7x25,3 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1506 circa e conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_benedicente_%28Raffaello%29
Cristo benedicente (Bellini)
Il Cristo benedicente è un dipinto tempera su tavola (58x44 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1460 circa e conservato nel Museo del Louvre a Parigi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_benedicente_%28Giovanni_Bellini%29
Salvator mundi (Antonello da Messina)
Il Salvator mundi (o Cristo benedicente) è un dipinto olio su tavola (38,7x29,8 cm) di Antonello da Messina, databile al 1465-1475 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvator_mundi_%28Antonello_da_Messina%29X
Ultima cena (Koder)
Sembra un forno, la piccola stanza del Cenacolo dove l'artista Sieger Köder dipinge la sua Cena. Un forno caldo e accogliente attraversato però da un'ombra improvvisa.
Attorno alla tavola ci sono i Dodici, anzi gli Undici perché Giuda se n'è già andato, se ne sta andando in quel momento. Lo scopriamo d'improvviso perché tra i volti degli apostoli ce n'è uno colto nell'atto di voltarsi verso un uscio nascosto nell'area più oscura della stanza. Giuda è lì, confinato fra la tavola e la porta. Ha appena preso il boccone dalla tavola, ha udito le parole del Maestro: «Quello che devi fare fallo presto» ed eccolo sull'uscio, pronto per essere inghiottito da quella notte che prima di essere un’annotazione temporale descrive lo stato dell'anima del traditore.
Cristo alla porta (Martinotti)
Antonio Martinotti (Pavia 1908 - Milano 1999) Cristo alla porta, 1953, olio su tela, Collezione Privata, Monza.
L'immagine più potente del Cristo alla porta, però, l'ha dipinta Antonio Martinotti, artista italiano scomparso nel 1999. Non ci è dato di vedere nulla del corpo del Salvatore, se non il volto e la mano dietro a un'impressionate scorcio di porta. Anche questa non ha maniglia, la mano del Cristo è allo spiraglio, come canta il Cantico dei cantici, e apre il suo Mistero al nostro mondo, bruno di terra, come la porta che ci divide. Sopra le nostre oscurità si è aperto uno spiraglio di luce, schegge d’oro ci investono: il Signore ha bussato. Chi gli ha aperto? Qualcuno ha aperto. E dietro l'apertura di quell’uno, ora anche i nostri occhi vedono lo sguardo del Redentore così carico di dolente attesa e di domanda: «Quando tornerò sulla terra, troverò la fede?» Lo sguardo del Cristo tradisce ciò che lo stesso artista aveva visto negli orrori della guerra, nell'esperienza del Lager. Che cosa vedrebbe ora il Pastore se tornasse fra le sue pecore? Fa male quello sguardo. Tutta la luce del quadro è lì, negli occhi mesti e profondi di Gesù.
La luce del mondo (Hunt)
''La luce del mondo'' (The Light of the World) è un dipinto allegorico di William Holman Hunt realizzato tra il 1853 e il1854. Rappresenta la figura di Gesù in procinto di bussare ad una porta ricoperta di erbacce e a lungo non aperta.
Ubicazione | Keble College, Oxford |
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«Io sono la Porta». È il primo annuncio del buon Pastore. Egli è pastore porta e ovile. La porta è, da sempre, elemento importante nell'architettura: città, chiese e case trovano nella porta il loro biglietto da visita, il segno di un’identità. Non è frequente, nell'arte, l'immagine di Cristo pastore che sta alla porta e bussa. Eppure c'è. C'è nell'iconodulia, c'è nelle sacre immagini di un tempo, quelle da conservare nei libri di preghiera, ormai scomparsi dall'uso quotidiano. C'è in William Hunt che nel suo «Cristo luce del mondo» dipinge un re Pastore che va girando con un lume, in attesa che qualcuno gli apra.
Resurrezione di Cristo (Pinturicchio)
Appartamento Borgia, Resurrezione di Cristo con papa Alessandro VI inginocchiato (1492-1494)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pinturicchio
Crocifissione (Memling)
Hans Memling, Trittico di Jan Crabble, 1470 circa
http://www.scuderiequirinale.it/media/memling-rinascimento-fiammingo-gallery
Resurrezione in riva al fiume (Chagall)
Resurrezione in riva al fiume
1947, olio su tela originale, Collezione Privata
http://www.artribune.com/2014/09/marc-chagall-a-milano-lepopea-pittorica-del-novecento/marc-chagall-resurrezione-in-riva-al-fiume-1947-chagall-by-siae-2014/
L'annunciata (G.P. da Cemmo)
Giovan Pietro da Cemmo. L’annunciata, 1483, affresco sulla parete destra del Presbiterio, chiesa di San Rocco Bagolino (BS).
Giovan Pietro da Cemmo. L’annunciata, 1491, particolare affresco sulla parete destra del Presbiterio, chiesa di Santa Maria Assunta, Esino (BS)
Il gatto di Maria, candido «cacciatore di anime».
Resurrezione di Cristo (Annibale Carracci)
La Resurrezione di Cristo è un dipinto di Annibale Carracci, del 1593, conservato nel Musée du Louvre di Parigi. L’opera è talora menzionata in letteratura come Resurrezione Angelelli, dal nome della famiglia bolognese che ne fu a lungo proprietaria.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_di_Cristo_(Annibale_Carracci)
Ultima cena (Serra)
Jaume Serra 1367 – 1381 Tempera su tavola 346,3 x 321 cm Museo Nazionale di Arte di Catalogna, Barcellona Spagna.
Una ultima cena dalla tavola rotonda si trova anche nel Retablo de la Virgen a Sijena in Spagna ad opera di Jaume Serra (realizzato tra il 1367 e il 1381). Gli apostoli stanno consumando il pane già spezzato e Giuda, questa volta dall’altra parte del tavolo rispetto a Cristo sta mettendo la mano nel piatto centrale dove campeggia l’agnello. Qui non ci sono uova, ma l’eternità del banchetto è simboleggiata dal calice e dall’ostia che Cristo benedicente regge nella mano sinistra. Giovani è tra Gesù e l’agnello sacrificale e ancora una volta con la sua postura si sottrae alla dinamica del gruppo che sembra invece attraversata da un brivido di ansietà. Giuda è la figura più inquietante: consigliato dallo stesso Satana, stende la mano nel piatto mentre l’agnello sembra in procinto di addentarla. Nel piatto, attorno all’Agnello, ci sono otto croci simbolo dell’ottavo giorno, quello della risurrezione, inaugurato da questa mensa. Anche qui il significato permane, Giuda pur chiamato a quel banchetto vi si accosta senza accoglierne liberamente tutte le implicazioni. Se anche gli altri apostoli non saranno da meno in quanto a paura e tradimento, sono però certamente più abbandonati a quel mistero di sacrificio e grazia cui l’ultima cena di Gesù allude. L’abbandono totale lo denuncia solo l’apostolo Giovanni proprio in quell’umanissimo gesto di dormire tranquillo sotto il volere di Cristo al punto da scompigliare tutta la tovaglia.
Orazione nell'orto (Mantegna)
Orazione nell'orto, 70 x 92 cm, Mantegna particolare della Predella Pala di San Zeno, Tours, Musée des Beaux-Arts.
Il Mantegna, questa volta lui sicuramente, dipinge due arnie nella predella della Pala di San Zeno proprio dietro al Cristo in agonia nell’orto.
Le ha dipinte come torri minacciose che si levano contro la turba capitanata da Giuda che sopraggiunge da Gerusalemme per catturare il Maestro. Non ci sono ancora le api, perché il momento è segnato dall’inverno dell’agonia, presto però verrà la primavera della risurrezione e le api usciranno. Tuttavia anche qui, nel Getsemani, ci sono frutti e fiori e la vite è nel pieno del suo rigoglio, per significare agli sfiduciati che l’inverno mortifero non è l’ultima parola sull’uomo. La minaccia certo è in agguato: nel Noli me tangere dell’artista Anonimo là, in cima alla vite, c’è una vipera che attenta con il suo veleno un nido pieno di uova. La minaccia è in agguato ma Cristo, giardiniere del mondo, è vigilante. Egli ama la sua piantagione e la fa fruttificare.
http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Dentro%20la%20bellezza/Le%20api%20in%20primavera%20%20simbolo%20di%20resurrezione_20150409.aspx?Rubrica=Dentro%20la%20bellezza
Noli me tangere Anonimo (Andrea Mantegna?)
Noli me tangere Anonimo (Andrea Mantegna?) 1475-1500 olio su legno 43.9 x 32 cm Londra National Gallery.
Un tempo davvero strano quello in cui questo imitatore di Mantegna (per alcuni il Mantegna stesso) colloca l’incontro fra il Risorto e la Maddalena. Un cielo terso primaverile, un alveare che pullula di api bottinatrici come se ne vedono a maggio e ancora, sopra il capo di Cristo, grappoli d’uva già matura, come a settembre. Il Risorto inaugura un tempo che durerà fino alla parusia e abbraccia tutte le stagioni.
La Cena in Emmaus (Carpaccio)
Vittore Carpaccio, Cena in Emmaus, 1513, dipinto su tavola, 260 x 375 cm, Chiesa di San Salvador, Venezia
Una strana cena di Emmaus quella di Vittore Carpaccio. Non ci sono solo Cleopa e l'amico in fuga da Gerusalemme, ma si notano altri due figuri. L'opera fu attribuita al Bellini ma dopo il recente restauro, dove è emersa la data 1513, si attribuisce al Carpaccio. Il committente fu Girolamo Priuli un noto banchiere veneziano, ritratto, forse, alla destra del Cristo. Sul lato opposto, invece, siede un orientale con l'inconfondibile turbante. Benché enigmatico il simbolismo del dipinto è evidente. Cleopa si porta la mano al petto conquistato dal Mistero, è l’unico a vestire come Cristo. L’anonimo amico invece, veste da pellegrino, con tanto di ghette e di schiavina, tunica lunga con spacco per facilitare il cammino, porta anche pantaloni, indumento obbligatorio per i monaci.
Costui è l’uomo di fede, in cammino, nel quale tutti ci possiamo identificare. Nessuno guarda Cristo e solo Cristo guarda noi. Spezzando il pane, con tre pesci davanti a sé, il Salvatore chiede conto del nostro comportamento rispetto alla fede e alla vita: pani e pesci, infatti, cibo quaresimale, invitano alla sobrietà, mentre la mano benedicente sul pane, è rimando all’Eucaristia. I pellegrini mangiano pollame e sono invece a digiuno i due ospiti illustri. Il banchiere trattiene con una certa supponenza la veste, rendendo evidente la mano inanellata. La pernice in primo piano sembra monito per lui: se da un lato il volatile è simbolo di fedeltà per l’abitudine a seguire il compagno, dall'altro, rubando spesso uova da altri nidi e covando prole che, una volta adulta fuggirà associandosi alla propria specie, è segno di chi si appropria indebitamente di ricchezze altrui. Il banchiere è dunque invitato ad amministrare con lealtà i beni che gli sono affidati.
Resurrezione di Cristo (Rubens Firenze)
La Resurrezione di Cristo è un dipinto a olio su tela (183x155 cm) di Pieter Paul Rubens, databile al 1616 circa e conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. L'opera è nota con vari titoli tradizionali, tra cui anche ilSepolcro pasquale o il Trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_di_Cristo_(Rubens_Firenze)
Resurrezione di Cristo (Rubens Anversa)
La Resurrezione di Cristo è un dipinto a olio su tavola (138x98 cm contando solo il pannello centrale) di Pieter Paul Rubens, databile al 1611-1612 e conservato nella Cattedrale di Nostra Signora di Anversa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_di_Cristo_(Rubens_Anversa)
Resurrezione (Mantegna)
La Resurrezione è un dipinto, tempera su tavola (70x92 cm), di Andrea Mantegna, datato 1457-1459 e conservato nel Musée des Beaux-Arts di Tours. Il pannello faceva originariamente parte della predella della Pala di San Zeno, con l'Orazione nell'orto, nello stesso museo, e la Crocifissione, al Louvre.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_(Mantegna)
Cristo risorto (Pietro Lorenzetti)
Il Cristo risorto è un affresco staccato di Pietro Lorenzetti, databile al 1336-1337 e conservato nel Museo dell'Opera del Duomo a Siena.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_risorto_(Pietro_Lorenzetti)
Icone del "Cristo sposo"
Russia centro-settentrionale, metà del XIX secolo
http://www.reginamundi.info/icone/madonna-addolorata.asp
Resurrezione (Paolo Uccello)
La Resurrezione è una vetrata (diametro 480 cm) disegnata da Paolo Uccello e realizzata dal vetraio Bernardo di Francesco, databile al 1443 e conservato nel tamburo del Duomo di Firenze.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_(Paolo_Uccello)
La Resurrezione (Tintoretto)
Dipinti per la sala grande di San Rocco - La resurrezione,1579-81, cm. 529 x 485, Scuola di San Rocco a Venezia
http://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/Tintoretto%20opere/37%20la%20resurrezione.htm
Resurrezione (Perugino)
La Resurrezione di San Francesco al Prato è un dipinto a olio su tavola (233x165 cm) di Pietro Perugino, databile al1499 circa e conservato nella Pinacoteca Vaticana.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resurrezione_di_San_Francesco_al_Prato
L' Angelo del Signore annuncia la Resurrezione (West)
Benjamin West, L' Angelo Del Signore Annuncia La Resurrezione, 1805, Brooklyn Museum, Brooklyn, New York, USA
http://paintings.culturesite.org/it/artist.php?Benjamin_West
Noli me tangere (Correggio)
Noli me tangere è un dipinto a olio su tela (130x103 cm) di Correggio, databile al 1523-1524 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.
http://it.wikipedia.org/wiki/Noli_me_tangere_%28Correggio%29
Noli me tangere (Denis)
Noli me tangere. Sketch for a stained glass window, 1895
Musée Maurice Denis-Le Prieuré, Saint-Germain-en-Laye
Noli me tangere (Dalì)
Noli me tangere di Salvator Dalì, 1967
John 20:1. From the "Biblia Sacra", published in 1969 by Rizzoli of Rome, containing 105 lithographs from original gouaches.
Noli me tangere (Bronzino)
Agnolo Bronzino (1503-1572), Noli me tangere, 1561, olio su tela, Parigi, Museo del Louvre.
Incredulità di san Tommaso (Richiedei)
L'Incredulità di san Tommaso è un dipinto a olio su tela (205×148 cm) di Marco Richiedei, databile alla prima metà del XVII secolo e conservato nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita di Brescia, sulla controfacciata della navata sinistra.
http://it.wikipedia.org/wiki/Incredulit%C3%A0_di_san_Tommaso_%28Richiedei%29
La pesca miracolosa (Witz)
La pesca miracolosa, di Konrad Witz la pala d'altare creata nel 1444 per la Cattedrale di Ginevra, ora custodita al Musée d'art et d'histoire di Ginevra.
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