Crocifissione (R. Guttuso)


CROCIFISSIONE
(Renato Guttuso, 1941, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna)


A sparire, nel quadro, è la centralità di Gesù, messo in secondo piano. Col risultato che, dei tre uomini in croce, il più evidente è uno dei ladroni.
Il punto di vista nuovo, che spiega il successo dell'opera al suo apparire, porta ad accorgersi degli altri sulla collina. Dove - a canzonare Gesù - sono addirittura in tre (i capi, i soldati e uno dei malfattori), sostanzialmente con lo stesso messaggio: «Tu che hai il potere di tirar fuori gli altri dai casini... ora, il potere, tiralo fuori per te».

Pietà (Carracci)

Annibale Carracci, Pietà, 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli

È uno dei capolavori indiscussi di Annibale, e un esempio altissimo di quella sintesi tra Idea e Natura su cui si basa il classicismo carraccesco. La composizione si ispira esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo in Vaticano, una monumentale piramide articolata intorno alla diagonale del Cristo. Il modello classico, però, non è mai ripreso dall’artista in maniera intelletualistica, come mera citazione culturale, ma sempre rivissuto con grande intensità emotiva. Così la forza plastica michelangiolesca si rinnova e si scioglie alla stesso tempo in un’immagine di struggente patetismo, anche grazie all’uso drammatico delle luci e del colore. Annibale restituisce al Cristo di Michelangelo il livore cadaverico e quel senso di totale abbandono alla morte che l’artista aveva voluto rappresentare nella diagonale scultorea del braccio. 

Pala di Ognissanti di Ludovico Brea


Ludovico BreaIncoronazione di Maria Vergine detta Pala d'Ognissanti (1513), tempera su tavola

L’opera venne commissionata da Teodorina Lomellini vedova Spinola, Brea iniziò a dipingerla nel 1500 e terminò nel 1513, pare che avesse ricevuto in anticipo il suo compenso e quindi, probabilmente, lavorò con calma.
La Pala di Ognissanti rappresenta l’incoronazione della Vergine: in alto, al centro la Madonna e la Trinità, circondati dai Santi e dai beati.
I personaggi ivi ritratti sono 215, molti dei quali appartenenti alla famiglia Spinola o in qualche maniera ad essa legati.
Coloro che si trovano in basso, separati dagli altri, sono i viventi, quelli che invece si affollano nella seconda cerchia, vicini agli angeli e ai Santi sono già ascesi al Paradiso.