Trittico dell’Adorazione dei Magi (Bosch)

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Hieronymus Bosch, Trittico dell’Adorazione dei Magi, pannello centrale, 1485-1500 circa. Olio su tavola 138×144 cm. Museo del Prado, Madrid 

La capanna di Davide è veramente messa male nel Trittico dell’Adorazione di Hieronymus Bosch. Sembra miracolosamente sorretta da un lungo legno curvo posto proprio in primo piano. 
Un legno che separa la Madre dal Figlio, come più tardi avverrà con la croce. Eppure la Vergine Madre sta sotto di essa con la solennità di una regina, reggendo il Figlio suo. Nessun timore che la capanna possa cadere! Anche nel paesaggio Bosch narra un identico contrasto: la stella spende allo zenit della storia segnando un cambiamento epocale, l’anno zero di una nuova era e all’orizzonte ecco cavalli schierati e guerre in atto. Luce e oscurità. Il tema si ripete poi, di nuovo, nei pressi della capanna. Tre re sono rivolti al Divino infante, ma nessuno di essi ha la corona. Una è posta ai piedi del Bambino mentre l’altra è in mano ad un quarto re. Questi è l’unico a essere incoronato ed è un re inquietante. È piagato a una gamba (che sia lebbra?), spia da dietro le inferiate, compaiono sul suo manto sfere e anelli e simboli demoniaci sopra la stola che pende dal precario riparo del mantello rosso. È l’Anticristo? È il fumo di Satana entrato nella casa di Dio? A ben guardare questo re è nudo, come il Cristo che sta in grembo alla Madre come su un altare, porta una corona di spine, è ferito, incatenato e indossa il manto rosso della pazzia. 

http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Dentro%20la%20bellezza/Lo%20scandalo%20del%20male%20%20la%20vittoria%20della%20croce_20150108.aspx?Rubrica=Dentro%20la%20bellezza

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