Annibale Carracci, Pietà, 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli
È uno dei capolavori indiscussi di Annibale, e un esempio altissimo di quella sintesi tra Idea e Natura su cui si basa il classicismo carraccesco. La composizione si ispira esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo in Vaticano, una monumentale piramide articolata intorno alla diagonale del Cristo. Il modello classico, però, non è mai ripreso dall’artista in maniera intelletualistica, come mera citazione culturale, ma sempre rivissuto con grande intensità emotiva. Così la forza plastica michelangiolesca si rinnova e si scioglie alla stesso tempo in un’immagine di struggente patetismo, anche grazie all’uso drammatico delle luci e del colore. Annibale restituisce al Cristo di Michelangelo il livore cadaverico e quel senso di totale abbandono alla morte che l’artista aveva voluto rappresentare nella diagonale scultorea del braccio.
Curiosità:
Della composizione esistono numerose versioni. La tela di Capodimonte è stata da alcuni ritenuta copia di quella conservata alla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Viceversa sia la descrizione data dal Bellori che la maggiore qualità del dipinto ora a Capodimonte inducono a leggere il rapporto tra le due opere precisamente all’inverso.
Della composizione esistono numerose versioni. La tela di Capodimonte è stata da alcuni ritenuta copia di quella conservata alla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Viceversa sia la descrizione data dal Bellori che la maggiore qualità del dipinto ora a Capodimonte inducono a leggere il rapporto tra le due opere precisamente all’inverso.
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