Sacra Famiglia con un pastore (Tiziano)
La Sacra Famiglia con un pastore è un dipinto a olio su tela (99x137 cm) di Tiziano, databile al 1510 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sacra_Famiglia_con_un_pastore
Santo Stefano (Giotto)
Il Santo Stefano è un dipinto a tempera e oro su tavola (84x54 cm) di Giotto, databile al 1330-1335 circa e conservato nel Museo Horne a Firenze.
https://it.wikipedia.org/wiki/Santo_Stefano_(Giotto)
La Natività di Lorenzo Lotto
Nel 1523 Lotto dipinge “La Natività”, una piccola tavola (cm 46 x 36) conservata alla National Gallery of Art di Washington. Lorenzo Lotto in questo periodo stava per finire il soggiorno bergamasco, un periodo che occupa l’arco di anni compresi tra il 1512 e il 1525, che è caratterizzato da un ‘misticismo affettivo’ e da un senso magico infuso nelle opere grazie all’utilizzo della luce. La Natività, destinata a un’abitazione privata, date le piccole dimensioni, è un quadro pensato per la devozione di una famiglia. Nel dipinto i santi personaggi sono collocati in primo piano, tanto da porre l’osservatore, in una posizione privilegiata. Non guardiamo dentro da fuori, la scena è vista dall’interno; si dà una condizione di intimità del fedele con il mistero che si rivela.
Vedi anche: http://www.gliscritti.it/arte_fede/llotto/llotto.htm
Adorazione dei pastori Allendale (Giorgione)
L'Adorazione dei pastori o anche Natività Allendale è un dipinto a olio su tavola (90,8x110,5 cm) di Giorgione, databile al 1500-1505 circa e conservato nella National Gallery of Art a Washington.
https://it.wikipedia.org/wiki/Adorazione_dei_pastori_Allendale
L’opera si può dividere in due parti: a destra la grotta scura della natività, dove si trova la Sacra Famiglia raccolta e verso la quale si affacciano i due pastori; a sinistra si trova un ampio paesaggio, con qualche piccolo episodio di quotidianità. Qualche cherubino appare in alto, vicino al soffitto della grotta.
La luce diventa ora incidente, sulle vesti luccicanti, in special modo quella di Giuseppe, ora tenue e soffusa. Tipicamente giorgionesca è la predominanza del colore, che determina il volume delle figure, steso in strati sovrapposti senza il confine netto dato dal contorno, che tendono così a fondere soggetti e paesaggio: si tratta degli effetti atmosferici del tonalismo che ebbe proprio nel maestro di Castelfranco uno dei fondamentali interpreti
Madonna del latte in trono col Bambino (Fouquet)
La Madonna del latte in trono col Bambino (91,8×83,3 cm) si trova al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa. Faceva parte del Dittico di Melun, un dipinto su tavola attribuito a Jean Fouquet, databile al 1450-1455 circa e oggi smembrato. Lo scomparto sinistro, con Etienne Chevalier presentato da santo Stefano (93×85 cm) si trova nella Gemäldegalerie di Berlino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Dittico_di_Melun
Il pannello mostra la Vergine in trono che scopre un seno per allattare il Bambino, circondata da uno stuolo di cherubini blu e serafini rossi (i loro colori richiamano rispettivamente la sapienza e l’amore di Dio), che riempiono tutto lo sfondo. Molti sono gli elementi di commistione fra tradizione italiana e mondo transalpino, per i quali Jean Fouquet fu una figura di incontro e fusione. La Madonna è impostata su una composizione piramidale, memore delle opere italiane, così come è ispirata al Rinascimento fiorentino la sintesi geometrica delle sue forme (volto ovale, seno sferico), la posa e la robustezza del Bambino. La luce studiata analiticamente, come nelle gemme del trono e della corona, e il gusto per la linea di contorno sono invece caratteristica di marca più prettamente nordica.
http://libreriamo.it/arte/le-dieci-nativita-piu-belle-della-storia-dellarte/
Adorazione del Bambino di palazzo Medici (Lippi)
L'Adorazione del Bambino di palazzo Medici è un'opera, tempera su tavola (129.5x118.5 cm) di Filippo Lippi, realizzata tra il 1458 e il 1460 e oggi conservata Gemäldegalerie di Berlino. Nella collocazione originale, la Cappella dei Magi di palazzo Medici-Riccardi, si trova oggi una copia antica del dipinto, dello pseudo Pier Francesco Fiorentino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Adorazione_del_Bambino_di_palazzo_Medici
"La Natività" di Albrecht Dürer
“La Natività” è un dipinto di Albrecht Dürer, appartenente al trittico dell’Altare di Paumgartner, realizzato (con aiuti) con tecnica a olio su tavola nel 1504, misura 155 x 126 cm. ed è custodito nella Alte Pinakothek a Monaco.
Nel fondo viene raffigurato l’annuncio dell’angelo ai pastori. In basso, a sinistra, vengono identificati tre componenti della famiglia patrizia sveva dei Paumgartner (Martin, morto nel 1478 con i propri figli Stephan e Lucas) e un anziano offerente (con la barba), il cui stemma – interpretato in vari modi per quello dei Paumgartner [“DH” 1910] – dovrebbe essere, secondo von Schmelzing, un prozio di Martin (‘MJBK” 1937-38), che più tardi sposò la sua vedova. Sul lato opposto viene identificata Barbara, la moglie di Martin, morta nel 1494, con le proprie figlie Barbara e Maria.
I Tietze (1928 e 1937], che raffrontarono le strutture compositive dell’opera con la pittura italiana, presuppongono che abbia collaborato alla realizzazione dell’opera Hans Schaufelein, il quale si ispirò abbondantemente a Dürer nella propria “Adorazione dei Magi” (Innsbruck, Ferdinandeum).
"Adorazione del Bambino di Annalena" di Filippo Lippi
https://it.wikipedia.org/wiki/Adorazione_del_Bambino_di_Annalena
NATIVITA' di Filippo Lippi
Natività di Gesù (Giotto, Assisi)
La Natività affrescata da Giotto nel transetto destro della Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi (1313 circa)
L’affresco è l’unico al mondo dove viene rappresentato un presepe con due bambinelli a esprimere, alla luce di una lettura spirituale, la natura di Cristo: umana e divina. Il lato divino Giotto lo racconta attraverso il blu che splende nella notte di Betlemme. L’artista sfonda, allarga e dilata la sua narrazione consapevole di raccontare una storia vera, non una favola. Un uso del blu che commuove e cattura chiunque, pellegrino o turista. Chi entra nelle basiliche ne rimane affascinato. Un colore profondo, luminoso e soprattutto regale e reale. Il cielo di Giotto getta sulle rappresentazioni una luce radiosa, rendendole pure e senza scorie. Questo per avvicinare l’uomo alle verità che sta raccontando, una verità che emerge da sguardi e gesti tutti puntati su Gesù: è la pupilla spalancata, curiosa e saziata di Giotto.
Crocifissione (R. Guttuso)
CROCIFISSIONE
(Renato Guttuso, 1941, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna)
Commento spirituale: http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=2489:
A sparire, nel quadro, è la centralità di Gesù, messo in secondo piano. Col risultato che, dei tre uomini in croce, il più evidente è uno dei ladroni.
Il punto di vista nuovo, che spiega il successo dell'opera al suo apparire, porta ad accorgersi degli altri sulla collina. Dove - a canzonare Gesù - sono addirittura in tre (i capi, i soldati e uno dei malfattori), sostanzialmente con lo stesso messaggio: «Tu che hai il potere di tirar fuori gli altri dai casini... ora, il potere, tiralo fuori per te».
Madonna col Bambino dormiente
La Madonna col Bambino dormiente è un dipinto tempera a colla su tela (43x32 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1465-1470 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_col_Bambino_dormiente
Pietà (Carracci)
Annibale Carracci, Pietà, 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli
È uno dei capolavori indiscussi di Annibale, e un esempio altissimo di quella sintesi tra Idea e Natura su cui si basa il classicismo carraccesco. La composizione si ispira esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo in Vaticano, una monumentale piramide articolata intorno alla diagonale del Cristo. Il modello classico, però, non è mai ripreso dall’artista in maniera intelletualistica, come mera citazione culturale, ma sempre rivissuto con grande intensità emotiva. Così la forza plastica michelangiolesca si rinnova e si scioglie alla stesso tempo in un’immagine di struggente patetismo, anche grazie all’uso drammatico delle luci e del colore. Annibale restituisce al Cristo di Michelangelo il livore cadaverico e quel senso di totale abbandono alla morte che l’artista aveva voluto rappresentare nella diagonale scultorea del braccio.
Pala di Ognissanti di Ludovico Brea
L’opera venne commissionata da Teodorina Lomellini vedova Spinola, Brea iniziò a dipingerla nel 1500 e terminò nel 1513, pare che avesse ricevuto in anticipo il suo compenso e quindi, probabilmente, lavorò con calma.
La Pala di Ognissanti rappresenta l’incoronazione della Vergine: in alto, al centro la Madonna e la Trinità, circondati dai Santi e dai beati.
I personaggi ivi ritratti sono 215, molti dei quali appartenenti alla famiglia Spinola o in qualche maniera ad essa legati.
Coloro che si trovano in basso, separati dagli altri, sono i viventi, quelli che invece si affollano nella seconda cerchia, vicini agli angeli e ai Santi sono già ascesi al Paradiso.
Köder, Mi avete dato da mangiare (Le opere di misericordia corporale)
Sieger Köder, Mi avete dato da mangiare (Le opere di misericordia corporale), olio su tela XX sec. Collezione Privata
Köder, il pittore con la tonaca che dipinse la misericordia
Sieger Köder, artista scomparso recentemente, sacerdote tedesco che ha illustrato quasi tutta la Bibbia, condensa tutte le sette opere di misericordia dentro una casa. Le rivisita con un’edizione, per così dire, familiare. Certo non è una casa qualunque, è la casa di Betania, la casa di Marta, di Maria, di Lazzaro. È la casa degli amici di Gesù.
In primo piano ci sono mani che danno da mangiare, spezzano il pane per un povero; come ha fatto Cristo con noi, prima di morire. Questo gesto è la chiave d’apertura per tutto il dipinto. In una casa, prima del pane o del cibo, si spezza il proprio cuore, il proprio corpo, in favore di coloro che amiamo.
Visitazione (Barrocci)
Visitazione, Federico Barocci, 1586, Roma, Chiesa Nuova
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=2136
ABRAMO E I TRE ANGELI (Chagall)
ABRAMO E I TRE ANGELI, Marc Chagall, 1960-66, Nizza, Musée National Message Biblique Marc Chagall
La Trinità (El Greco)
Sull’opera: “La trinità” è un dipinto autografo di El Greco, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1577-79, misura 300 x 178 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.
La storia dell’opera si conosce dal 1827, anno in cui fu acquistata per Ferdinando VII di Borbone. Per quanto riguarda l’autografia del Greco, la critica è universalmente d’accordo nel riconoscergliela in pieno.
L’opera in esame si trova nel Museo del Prado dal 1954.
Vergine con Angeli (A. W. Bouguereau)
Bouguereau Adolphe William, "Vergine con Angeli" 1891, The Virgin with Angels, olio su tela, Musée du Petit Palais at Paris.
http://www.artinvest2000.com/bouguereau_virgin-angels.html
Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista (Botticelli)
La Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista è un dipinto a tempera su tavola (85x62 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1468-1470 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze.
https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_col_Bambino,_due_angeli_e_Giovanni_Battista
Madonna col Bambino e due angeli (Botticelli)
Botticelli, Madonna con Bambino e due angeli
La Madonna con il Bambino e due angeli è un dipinto a tempera su tavola (100x71 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1468–1469 e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte a Napoli.
Madonna greca (Bellini)
La Madonna greca è un dipinto tempera su tavola (82x62 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1460-1470 circa e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_greca
Madonna del Rosario (Lotto)
La Madonna del Rosario è un dipinto a olio su tela (384x264 cm) di Lorenzo Lotto, datato 1539 e conservato nella chiesa di San Domenico di Cingoli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_del_Rosario_(Lotto)
Madonna dei raccomandati (L. Memmi)
Lippo Memmi, Madonna dei raccomandati, 1320 ca., Orvieto
https://it.wikipedia.org/wiki/Lippo_Memmi
Madonna dei Raccomandati, Maestro del Trittico di Chia
Mano di Dio (Y. Kim)
"Mano di Dio", olio su tela dell'artista coreano Youngsung Kim (collezione privata)
Il ritorno del figliol prodigo (Guercino)
Il ritorno del figliol prodigo è un'opera pittorica realizzata da Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino, nel 1619 ed esposta a Vienna, nel Kunsthistorisches Museum.
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ritorno_del_figliol_prodigo
Noli me tangere (Michelangelo)
Noli me tangere è un cartone perduto di Michelangelo Buonarroti, databile al 1531. Da esso vennero tratte numerose copie, tra cui alcune attribuite a Pontormo o ad Agnolo Bronzino.
La versione di Casa Buonarroti, forse del Pontormo
https://it.wikipedia.org/wiki/Noli_me_tangere_(Michelangelo)
La versione di Casa Buonarroti, forse del Pontormo
https://it.wikipedia.org/wiki/Noli_me_tangere_(Michelangelo)
Ultima cena (Andrea del Castagno)
"L'Ultima cena" è un dipinto autografo di Andrea del Castagno, appartenente al ciclo di affreschi del Cenacolo di sant'Apollonia, realizzato nel 1447, misura 975 x 453 cm. ed è custodito nell'ex omonimo monastero a Firenze.
http://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/andrea%20del%20castagno/03%20cenacolo%20di%20sant'apollonia%20-%20l'ultima%20cena.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Cenacolo_di_Sant%27Apollonia
(particolare)
Lavanda dei piedi (Giotto)
La Lavanda dei piedi è un affresco (200x185 cm) di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. È compresa nelle Storie della Passione di Gesù del registro centrale inferiore, nella parete destra guardando verso l'altare.
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavanda_dei_piedi_(Giotto)
Crocifisso (Donatello)
Donatello, Crocifisso, Santa Croce, Firenze, 1412-1413
https://curiositasufirenze.wordpress.com/tag/curiosita-cristo-donatello-santa-croce/
La via dei lamenti (Botero)
La Via Crucis di Fernando Botero (1932), è un messaggio allegorico e un graffiante strumento per mettere a nudo la sofferenza patita in ogni tempo. Nobile prototipo di arte quella di Botero per raccontare un momento storico e immortalare suggestioni e consapevolezza per le discendenze future.
I quadri di Fernando Botero con le rotonde forme extra-large, il trascendere nell’illusorietà propagano intensi turbamenti, naturale conseguenza di una evoluzione creativa profondamente travagliata. E’ lo stesso Botero, in conclusione, ad illuminarci parafrasando Francis Bacon che” Non esiste bellezza eccellente che non abbia qualche stranezza nelle proporzioni”,
27 dipinti ad olio e 34 disegni realizzati nel 2011 e donati dall’artista al Museo di Medellin, sua città natalehttp://www.katarte.it/2015/03/la-passione-di-cristo-nella-via-crucis-di-botero/
Il figliol prodigo (Giorgio de Chirico)
Il figliol prodigo è un dipinto (87x59 cm) di Giorgio de Chirico, databile al 1922 e conservato nel Museo del Novecento di Milano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_figliol_prodigo_(Giorgio_de_Chirico)
http://cultura.biografieonline.it/de-chirico-figliol-prodigo/
Il ritorno del figliol prodigo (Tissot)
James Tissot, Il ritorno del figliol prodigo (1882)
Quest'opera è la terza di un quartetto che narra la parabola del figliol prodigo.
Nella prima opera vediamo il figlio, fiero e altezzoso nella sua scelta di abbandonare il padre per vivere la propria vita, nell'atto di sottrargli un portafoglio, mentre il padre cerca con una sofferenza trattenuta di fargli cambiare idea.
Nel secondo quadro, il figlio è in Giappone: ci sono delle Geishe che danzano di fronte a lui, una è appoggiata alla sua schiena come se fosse stanca dei troppi festeggiamenti e lui brinda con del sake. Ma non c'è gioia nel suo sguardo, che non è rivolto né alle Geishe, né al liquore. È perso in un vuoto in cui comprende finalmente dove ha lasciato la vera gioia.
Nel terzo quadro, quello che vedete, torna in ginocchio dal padre, in un sincero gesto di umiltà, mentre il padre dimostra il suo immenso amore con quella carezza sulla testa del figlio.
https://plus.google.com/+AndreaBaldinazzo/posts/Auvv6Jg7Jpf?pid=6199126822283578722&oid=112469477642770397278&authkey=CJDF4vqR9pa33gE
La Madonna della Misericordia (Antonio da Fabriano)
Il dipinto, un olio e tempera su tavola, realizzato da maestro marchigiano intorno al 1470, è di proprietà dell’Istituto Toniolo di Milano ed è stato recentemente oggetto di un accurato intervento condotto dallo Studio di restauro Carlotta Beccaria & C.
L’opera rientra perfettamente in una tipologia di stendardi processionali dipinti su entrambi i lati, che risulta ampiamente diffusa nel Quattrocento marchigiano. Sul recto, appare la Madonna della misericordia che raccoglie sotto il suo manto uno stuolo di fedeli, rappresentativi della comunità fruitrice della tavola. Alla sua destra si stagliano in primo piano, emergendo dai numerosi copricapi colorati, un vescovo, che occhieggia da dietro il fusto della Vergine, un cardinale e un papa, cui fa seguito un signore di mezz’età e due membri di una confraternita, vestiti di bianco e incappucciati. Al laico fa specchio, sull’altro lato, una donna più giovane, verosimilmente la moglie, che si stacca dal gruppo delle altre devote e indossa un bell’abito rosso con le maniche aperte e pendenti, coerente con le tendenze della moda dopo la metà del Quattrocento.
Ai lati della Vergine si trovano San Sebastiano, trafitto da quattordici frecce, e un santo vescovo, non identificato da attributi specifici.
Trasfigurazione (Giovanni Bellini, Venezia)
La Trasfigurazione è un dipinto tempera su tavola (143x68 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1455-1460 circa e conservato nel Museo Correr di Venezia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Trasfigurazione_(Giovanni_Bellini_Venezia)
Discorso della montagna (Beato Angelico)
Il Discorso della montagna è un dipinto murale, eseguito tra il 1438 ed il 1440 circa, ad affresco, da Guido di Pietro, detto Beato Angelico, ubicato nella cella 32 del dormitorio, al primo piano, nel Convento di San Marco, oggi sede del Museo Nazionale di San Marco di Firenze.
http://it.cathopedia.org/wiki/Discorso_della_montagna_(Beato_Angelico)
Trasfigurazione di Cristo (Giovanni Bellini, Napoli)
La Trasfigurazione di Cristo è un dipinto a olio su tavola (116x154 cm) di Giovanni Bellini, databile al 1478-1479 circa e conservato nel museo nazionale di Capodimonte a Napoli. L'opera è firmata IOANNES BELLI/NUS ME PINXIT sul cartellino appeso alla staccionata.
https://it.wikipedia.org/wiki/Trasfigurazione_di_Cristo_(Giovanni_Bellini_Napoli)
http://it.cathopedia.org/wiki/Trasfigurazione_di_Ges%C3%B9_Cristo_(Giovanni_Bellini,_Napoli)
Giudizio Universale (Beato Angelico, Firenze)
Il Giudizio Universale è una pala d'altare, realizzata tra il 1432 – 1435, a tempera su tavola, da Guido di Pietro detto Beato Angelico e bottega, conservato nel Museo Nazionale di San Marco a Firenze.
La forma insolita del dipinto deriva dalla singolare destinazione dell'opera, usata per decorare la cimasa del seggio del coro.
http://it.cathopedia.org/wiki/Giudizio_Universale_(Beato_Angelico)
Particolari: Paradiso
Inferno:
Tentazioni (o prove) di Cristo (Botticelli)
Prove di Cristo è il titolo di un affresco (345,5x555 cm) di Sandro Botticelli e aiuti, realizzato tra il 1480 e il 1482 e facente parte della decorazione del registro mediano della Cappella Sistina in Vaticano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Prove_di_Cristo
Gesù tentato (Kramskoj)
L’autore fissa il momento immediatamente successivo alle tentazioni.
Grazie alla particolare abilità dell’artista che ha utilizzato la prospettiva mettendo insieme una visione dal basso, in primo piano, con una veduta panoramica e illimitata dall’alto, si ha la sensazione di essere anche noi su quella montagna insieme con Gesù.
Il diavolo è stato appena buttato giù, è stato sconfitto!
La pesca miracolosa (Duccio)
Le sette opere di misericordia (Maestro di Alkmaar)
Maestro di Alkmaar, Le sette opere di misericordia, 1504, olio su tavola, Rijksmuseum, Amsterdam
https://it.wikipedia.org/wiki/Maestro_di_Alkmaar#/media/File:Werken_van_Barmhartigheid,_Meester_van_Alkmaar_(1504).jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/Maestro_di_Alkmaar
Il figliol prodigo (Chagall)
Marc Chagall
Il Figlio prodigo
1975, olio su tela, 162x122 cm
Collezione Privata, St. Paul de Vence
È il 1975 ed il pittore bielorusso ha ottantotto anni. Nella sua lunga vita ne ha passate tante. Era solito dire: “Io sono nato morto” quando, ricordando le sue origini ebraiche, raccontava la sua nascita avvenuta nello stesso giorno in cui il suo villaggio era stato attaccato dai cosacchi durante un pogrom. Era il 7 luglio 1887 e la sinagoga di Vitebsk veniva data alle fiamme.
Poi conobbe l’antisemitismo sovietico, il nazismo tedesco, l’esilio in Francia e negli Stati Uniti e lo strazio della morte della sua giovane ed amatissima moglie Bella.
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